L’ampio territorio comunale di Fermignano comprende le frazioni di San Silvestro, Ca L’Agostina, Bivio Borzaga, Ca’ Vanzino, Calpino, Pagino e Villa Furlo. In questa pagina sono presenti le descrizioni di alcuni luoghi da visitare.
Complesso Medievale (Torre delle Milizie e Ponte), Ex Mattatoio e Lavatoi
La Torre in pietra (alt. da Piazza Giorgiani m 24,11 e dal fiume m 29,86), che si pone a difesa del significativo luogo di transito, fu proprietà dei Montefeltro e fatta costruire alla fine del 1300. Insieme al ponte, ha dato origine, dal punto di vista storico, al Castello di Fermignano. Nell’edicola del ponte sul fiume Metauro vi è un affresco di fine 400, raffigurante la Madonna con Bambino.
Al di là del ponte l’edificio del Mattatoio (1870) e più in basso i lavatoi pubblici.
Chiesa di Santa Veneranda
Costruita nella II metà del 1500, dentro le mura, grazie alla Confraternita del Gonfalone, e dedicata alla Santa protettrice di Fermignano. Completamente distrutta dal terremoto del 1781, fu poi riedificata su progetto dell’architetto urbinate Tosi. Sull’altare maggiore è possibile ammirare un prezioso crocifisso del 1535.
Chiesa di Santa Maria Maddalena
Fu Commissionata dal Conte Carlo Antonio Viti Antaldi all’architetto urbinate Giuseppe Tosi e consacrata nel 1774. Il dipinto dell’altare maggiore rappresenta il compianto di Cristo Morto commissionato nel 1770 al pittore Teodoro Rusca di Roma.
Palazzo Calistri
Edificio privato di epoca rinascimentale, Palazzo Calistri si trova lungo Corso Bramante. Sulla destra, percorrendo il Corso verso Piazza Garibaldi è possibile ammirare il suo bel portale. L’edificio si estende su tre piani e la fruizione delle collezioni e dei beni al suo interno è privata. Nella prima metà dell’Ottocento il palazzo fu la sede storica del Comune di Fermignano.
Villa Isola
Villa gentilizia denominata “Isola”, dimora storica quattrocentesca, circondata da tre parti del fiume Metauro. Fu proprietà dei Bonaventura e vi soggiornò il poeta Torquato Tasso nel 1578, dove scrisse “La canzone al Metauro”.
CALPINO
Diverse ipotesi si avanzano circa l’origine del nome di questa frazione che taluni vogliono far risalire ad un pino, mentre è più verosimile che prenda il nome dalla nobile famiglia Pini che sin dal 1500 aveva possedimenti in quella zona e sotto la giurisdizione della Pieve di San Giovanni Battista. Quando nel 1821 la Pieve fu sconsacrata, i residenti fecero capo, per le loro esigenze spirituali, all’oratorio di Calpino, dedicato a San Luigi Gonzaga e fatto erigere nel 1814 da Maddalena Patervecchi, vedova di Luigi Gentilini, tant’è che era denominata anche Oratorio Gentilini. La Patervecchi aveva lì fatto costruire l’Oratorio poichè possedeva il podere di Ca’ Vallalbino, i cui proventi permettevano il mantenimento dell’Oratorio. La contrada si è di molto allargata, è contigua alla zona industriale ed è certamente significativo che l’attuale chiesa sia dedicata a Cristo lavoratore.
SAN SILVESTRO
La Frazione di San Silvestro può ben vantare un’antica e gloriosa storia: ha origine infatti dalla Abbazia Benedettina di San Silvestro in Iscletto o Secchietto, edificata in epoca alto medioevale. La prima memoria storica accertata risale al 1040 ed è dovuta addirittura a San Pier Damiani. I monaci estendevano il loro potere su un ampio territorio e ricevevano dai contadini del posto diversi “doni”; tra essi d’obbligo era un orcio di vino bianco ed una torta di uova e formaggio per Pasqua. Nel 1258, causa l’esiguo numero di monaci, l’Abbazia passò alle monache di Santa Chiara di Urbino, concessione che fu sancita nel 1260. In seguito, nel 1429, le suore lasciarono il monastero di San Silvestro per entrare in quello di Santa Lucia. A fine ottocento la chiesa e l’annesso monastero di San Silvestro passarono sotto la giurisdizione dell’Arcivescovo e, mentre il monastero fu ridotto a rudere, la chiesa fu riedificata nel 1952. Dell’originale resta la bella e suggestiva cripta con volte a botte e a crociera, cripta che è stata vandalicamente depredata. All’interno della parrocchia nuova è la tela di Girolamo Cialdieri raffigurante San Silvestro Papa, proveniente dalla omonima chiesa di Monte Prandi, territorio soggetto all’abbazia già dal 1185. Tale tela è stata restaurata dalla Pro Loco nel 1998.
Abbazia Benedettina di San Silvestro
Antico e glorioso cenobio le cui origini risalgono al X sec, adibito in un secondo momento a Monastero di Clarisse ed in seguito abbandonato al punto che oggi rimane la sola cripta, con colonne e capitelli a canestro, volte a botte ed a crociera.
Battaglia del Metauro – Tomba di Asdrubale (Montelce)
Nella piana di San Silvestro le truppe dei consoli romani, Claudio Nerone e Livio Salinatore, sbaragliarono l’esercito del condottiero cartaginese Asdrubale, segnando la fine dell’avventura italiana di suo fratello Annibale che attendeva i rinforzi a Capua. La leggenda vuole che sulla collina di Montelce, di proprietà privata, vi sia la tomba del duce cartaginese.
Ex Pieve di San Giovanni Battista
Attorno alla Pieve di San Giovanni Battista (di origine romanica) probabilmente sorse il primo insediamento di Fermignano. Fu successivamente inglobata nella casa colonica di origine seicentesca.
All’interno si può ancor oggi ammirare il bellissimo portale gotico realizzato con pietra locale della Cesana a sesto acuto abbellito con capitelli a punta di diamante.
Chiesa di San Giacomo di Compostela
L’oratorio dedicato a San Giacomo, protettore dei pellegrini, è situato nella attuale zona industriale di Fermignano. Era una tappa canonica dei pellegrini alla strada che conduceva a Roma. L’attributo “Compostella” deriva da Santiago de Compostela. La parete di fondo dell’oratorio era interamente affrescata da una composizione a pentittico: nello scomparto centrale, quello maggiormente leggibile, è raffigurato San Giacomo in trono adorato da pellegrini.